sabato 21 novembre 2009

Salvador e il fascino delle contraddizioni



La città di Salvador ed i litorali circostanti possono essere apprezzati pienamente solo dopo alcuni giorni: non è facile comprendere sin da subito tutta la cultura, lo spirito e le profonde contraddizioni di questi luoghi.

La capitale della Bahia ha radici profonde e deve la sua storia al commercio marittimo che trovò nella immensa baia naturale di tutti i santi un luogo naturale dove poter prosperare: la città crebbe grazie alle ricchezze coloniali e alla schiavitù.

Salvador infatti é sede della più grande comunità africana al di fuori dell'Africa stessa. 365 chiese (una per ogni giorno dell'anno) diffondono la cristianità, ma il culto degli Orixas e il Candomblé (nella foto a lato una fontana che ritrae alcune delle divinità) sono probabilmente da considerarsi la religione ufficiale locale.  Il misticismo e le credenze popolari sono estremamente diffuse, come testimoniato dai braccialetti di stoffa del Senhor do Bonfim.
L'opulenza di alcuni edifici nel centro storico si scontra con la profonda povertà della popolazione. Tale condizione è però mitigata da una natura molto generosa: il clima è sempre caldo (in inverno le punte di "freddo" fanno scendere la temperatura sino a 19 gradi!), l'oceano e la vegetazione porgono tutto il necessario direttamente tra le mani del popolo bahiano, accrescendone l'innata pigrizia.
La cultura é straordinariamente viva: Salvador é la culla della capoeira, dello sfrenato Carnevale di massa contraddistinto dalla presenza dei carri col Trio Elétrico, degli incredibili Olodum, della letteratura, dei costumi tradizionali, della musica, della cucina e dell'allegria più sincera e coinvolgente!


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